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piccolo, ma mega!

Edelrid Ohmega: Test e recensione del dispositivo di frenata assistita

9 minuti di lettura
Martin è leggero, e questo nell’arrampicata – soprattutto nell’assicurazione – non porta solo vantaggi. Per questo ha testato l’Edelrid Ohmega – un assistente di assicurazione che promette di compensare fino a 30 chilogrammi di differenza di peso quando si assicura un compagno di arrampicata più pesante.

Come arrampicatore molto leggero mi trovo spesso di fronte alla sfida di assicurare i miei compagni nonostante la differenza di peso. L’assicurazione dinamica è meno problematica, si decolla quasi da soli, ma spesso ho difficoltà anche in fase di calata a bilanciare compagni veramente pesanti in caso di problemi con lo scorrimento della corda. Ed è proprio qui che entra in gioco il promettente assistente di frenata Ohmega di Edelrid, che ho testato per te.

In generale, il dispositivo genera attrito supplementare tra chi assicura e chi arrampica – e solo quando serve, cioè in caso di caduta, nelle pause o durante la calata. L’Ohmega non sostituisce certo una sicura corretta con un freno.

💡 Il più importante sull’Edelrid Ohmega

⚙️ Supporto alla frenata con tre livelli di compensazione per adattarsi in modo flessibile alle differenze di peso

🚦 Regolazione intuitiva dei livelli di frenata tramite posizionamento delle asole contrassegnate a colori

🔄 Scorrimento fluido della corda grazie alla puleggia integrata – nessun blocco durante il rinvio o la cessione di corda

🛟 Altezza di caduta ridotta e maggiore riserva di sicurezza in caso di caduta

🎚️ Maggiore controllo percepibile durante la calata, anche con grande differenza di peso

🪢 Compatibile con corde di diametro compreso tra 8,6 e 10,5 mm

Unboxing e controllo funzionale: piccolo pezzo, grande effetto?

190 grammi di peso, incredibilmente minuscolo! Soprattutto se si pensa al peso di strumenti simili. L’Ohm II (non poi così vecchio) pesa (senza moschettone) 405 grammi, lo Zaed 370 grammi, il Bauer 430 grammi. Il peso ridotto dell’Ohmega è già una buona notizia.

Sta in una mano, non serve più spazio per l’assistente di frenata con supporto a tre livelli.

Martin Bachmeier

Sta in una mano, non serve più spazio per l’assistente di frenata con supporto a tre livelli.


Ma andiamo al punto: come indicato sulla confezione, questo piccolo Ohmega dovrebbe offrire un supporto all’assicurazione in tre livelli di frenata: a seconda del livello scelto, la persona che arrampica dovrebbe “allegerersi” di 10, 20 o 30 chilogrammi.

Come funziona? Semplice: regolando la posizione delle asole si modifica l’intensità della leva che blocca la corda che passa nel dispositivo sotto carico. Senza carico la corda scorre liberamente, favorita da una puleggia.

Con la corda inserita, l’Ohmega sembra inizialmente un rinvio sull’imbrago.

Martin Bachmeier

Con la corda inserita, l’Ohmega sembra inizialmente un rinvio sull’imbrago.


Per un impiego corretto, l’Ohmega deve essere aperto tramite un pulsante e la corda inserita nel canale. Richiuso in sicurezza, il dispositivo si collega prima con un moschettone all’imbrago della persona che arrampica, per essere poi agganciato (dopo il partner check) il più vicino possibile al primo punto di assicurazione. In palestra quindi non alla prima rinviata, ma direttamente al fix, per ridurre al minimo il percorso di attivazione.

A proposito: il moschettone purtroppo non è incluso, anche se probabilmente ciascuno di voi avrà già uno moschettone adatto (in caso di necessità: usare il moschettone lato ancoraggio di un rinvio). Edelrid consiglia un moschettone piccolo, lungo al massimo 10 centimetri.

Agganciato correttamente, l’Edelrid Ohmega dovrebbe sviluppare sia un’azione frenante attiva che passiva. Cioè, in caso di caduta direttamente sul dispositivo, il supporto entra in funzione così come in caso di caduta sopra la seconda protezione intermedia.

Dal primo fix l’Ohmega può dispiegare tutta la sua forza, perché l’assistente di frenata offre supporto attivo e passivo.

Martin Bachmeier

Dal primo fix l’Ohmega può dispiegare tutta la sua forza, perché l’assistente di frenata offre supporto attivo e passivo.


Nella scatola c’è un manuale chiaro che descrive tutti gli scenari d’uso con immagini e testi concisi. Basta teoria: è ora di testare l’assistente di frenata Edelrid Ohmega in palestra e in falesia.

L’Edelrid Ohmega nel test pratico

Prima l’Ohmega deve dimostrare in palestra cosa sa fare. Insieme al mio compagno Stefan abbiamo analizzato le prestazioni del dispositivo durante assicurazione e arrampicata. Con una differenza di peso di 17 chilogrammi abbiamo provato tutte e tre le modalità. Poi l’Ohmega ha dovuto dimostrare le sue capacità in falesia. Inoltre ho dato il dispositivo ad altre coppie di scalatori con diverse differenze di peso e chiesto le loro opinioni.

Panoramica: 3 livelli di frenata nel test

⚖️ Differenza di peso nel test: 17 kg

⚙️ Dispositivo di assicurazione: Petzl GriGri

🪢 Corda: Edelrid Bergzeit; diametro 9,8 mm

🔵 Livello 1 (min. 10 kg di compensazione): assicurazione dinamica possibile con posizione finale circa 2 metri da terra; impatto morbido; calata controllata

⚪ Livello 2 (min. 20 kg di compensazione): assicurazione dinamica più impegnativa ma possibile con posizione finale 1 metro da terra; impatto medio; calata controllata

🟢 Livello 3 (min. 30 kg di compensazione): assicurazione dinamica non possibile, l’assicuratore non è stato minimamente coinvolto nella caduta, impatto duro; calata controllata con alimentazione corda

Naturalmente va considerato che la compensazione di peso dei singoli livelli varia in base alla corda (spessore, usura), umidità e attrito nel sistema. Pertanto i 10, 20 e 30 kg per ogni livello sono valori minimi, validi solo con una corda nuova da 8,6 mm e senza attrito aggiuntivo.

Preparazione: scegliere il livello, inserire la corda

Il posizionamento dell’asola definisce il livello di frenata del supporto.

+ Min. 10 kg di compensazione: per il primo livello l’asola deve uscire a sinistra della vite di fissaggio (contrassegnata da un +).

++ Min. 20 kg di compensazione: posiziona l’asola al centro e prendi entrambe le asole con il moschettone. In alternativa puoi infilare un’asola nell’altra (nodo a bocca di lupo) e prendere solo l’asola aperta con il moschettone. Utile se cambi raramente il livello.

Livello 1 = Min. 10 kg di compensazione: l’asola è a sinistra e la bandierina blu (+) è visibile.

Martin Bachmeier

Livello 1 = Min. 10 kg di compensazione: l’asola è a sinistra e la bandierina blu (+) è visibile.


Livello 1 = Min. 10 kg di compensazione: l’asola è a sinistra e la bandierina blu (+) è visibile.

Martin Bachmeier

Livello 2 = Min. 20 kg di compensazione: entrambe le estremità dell’asola prese con il moschettone.


Livello 2 = Min. 20 kg di compensazione: un’estremità infilata nell’altra (nodo a bocca di lupo).

Martin Bachmeier

Livello 2 = Min. 20 kg di compensazione: un’estremità infilata nell’altra (nodo a bocca di lupo).


Livello 2 = Min. 20 kg di compensazione: un’estremità infilata nell’altra (nodo a bocca di lupo).

Martin Bachmeier

Livello 3 = Min. 30 kg di compensazione: l’asola è a destra e il pittogramma verde (+++) è visibile.


+++ Min. 30 kg di compensazione: per il livello massimo infila l’asola sul lato destro della vite, così sono almeno 30 kg.

Piccoli disegni colorati sul dispositivo e sull’asola aiutano nel posizionamento corretto. L’impostazione del livello minimo e massimo è assolutamente intuitiva.

Per inserire la corda, si apre il dispositivo premendo il pulsante e facendo scorrere la parte mobile. Un movimento impegnativo su un pezzo così piccolo, ma con un po’ di pratica fattibile anche con una mano.

Gli indicatori rossi mostrano: la parte mobile non è ancora completamente chiusa.

Martin Bachmeier

Gli indicatori rossi mostrano: la parte mobile non è ancora completamente chiusa.


Poi si inserisce la corda nel canale, con il percorso dal basso (assicuratore) verso l’alto (arrampicatore), secondo il pittogramma nel canale. Ora si richiude la parte mobile, il pulsante scatta – e fatto.

In generale una preparazione semplice per arrampicare con assistente di frenata, che si integra rapidamente nella routine. Solo nel partner check abbiamo sentito la mancanza di poter verificare il corretto percorso della corda anche a dispositivo chiuso. Un disegno esterno dovrebbe trovare spazio anche su un pezzo minuscolo – in fondo si tratta di sicurezza. Quindi bisogna ricordare: la corda è inserita correttamente se l’estremità verso l’arrampicatore esce dal lato dell’asola.

Raggiunta la prima protezione intermedia, è irrilevante con quale orientamento il dispositivo venga agganciato. La funzionalità non ne risente. Solo con il secondo livello di frenata (due asole) l’Ohmega dovrebbe essere orientato in modo che il percorso della corda – come in un rinvio – sia garantito dalla parete verso l’esterno.

Assicurazione: 100 percento di concentrazione

Durante l’assicurazione (con il GriGri) inizialmente avevo la sensazione di dover tenere d’occhio anche l’Edelrid Ohmega. Il mio timore: la corda lasca potrebbe non scorrere autonomamente attraverso l’assistente fino a me. Si formerebbe così sopra il dispositivo una seconda corda lasca che non potrei influenzare abbastanza rapidamente con la mano in caso di caduta. Ma già dopo alcune vie ho potuto riportare il focus al 100 percento sul mio compagno.

La corda scivola grazie alla puleggia senza resistenza – e in entrambe le direzioni!

Anche dare corda è assolutamente fluido. Quasi sembra che ci sia solo un rinvio normale in parete. Ma l’Edelrid Ohmega sa fare di più!

Meglio che un rinvio normale: la corda scorre fluida attraverso l’assistente di frenata.

Martin Bachmeier

Meglio che un rinvio normale: la corda scorre fluida attraverso l’assistente di frenata.


+ Al primo test di caduta con livello 1 si nota subito: devo adattare un po’ il timing per il movimento ideale di incontro per l’assicurazione dinamica. Tuttavia il dispositivo mi assiste in modo affidabile e alla fine mi trovo molto più in basso sulla parete rispetto a quanto accadrebbe senza assistente di frenata. Dopo alcuni tentativi il processo diventa sempre più fluido e ho preso la mano:

L’intervento del sistema di supporto è percepibile, ma ben dosato. Così l’assicurazione risulta molto piacevole e assolutamente controllata.

++ L’altezza alla quale mi trovo sulla parete si riduce con il livello 2 a un metro da terra. Allo stesso tempo sembra che la finestra di tempo per fare sicura dinamicamente. L’assicurazione dinamica è possibile con la nostra differenza di peso di 17 kg, ma più difficile da realizzare. Una caduta completamente improvvisa posso ammortizzarla con almeno 20 kg di compensazione solo in modo leggermente morbido. Sembra che arrivi semplicemente troppa poca energia all’assicuratore che non riesce a dare corda a causa dell’azione dell’assistente di frenata.

+++ Il livello 3 con almeno 30 kg di compensazione è, nella nostra configurazione (17 kg di differenza di peso, più attrito dovuto alla corda da 9,8 mm), già sconsigliato. Durante i test di caduta l’assicurazione dinamica corporea non è più possibile.

Sul comportamento di assicurazione dell’assistente di frenata si può dire:

Con l’Ohmega l’assicurazione dinamica è certamente possibile – serve solo il livello di frenata adatto e un po’ di sensibilità per il giusto timing nel movimento verso la parete.

Bloccaggio e calata: più controllo

Durante la calata l’assistente di frenata Edelrid Ohmega è veramente eccellente, infatti mi ha permesso di rimanere sempre con i piedi per terra nonostante qualche momento dove la corda non è andata completamente fluida nel grigri.  

+ | ++ Soprattutto i livelli 1 e 2 dell’Ohmega mi danno ora la sensazione di poter regolare la velocità di calata in modo molto più preciso. Inoltre sembra che il dispositivo di assicurazione, con il supporto dell’Ohmega, assorba senza problemi tutte le irregolarità e gli effetti di un eventuale pendolo. Per me un vantaggio assoluto che rende la calata più rilassata e sicura per tutti.

Finché la corda è in tensione, l’Ohmega frena il passaggio in base al livello impostato (qui livello 1) più o meno intensamente.

Martin Bachmeier

Finché la corda è in tensione, l’Ohmega frena il passaggio in base al livello impostato (qui livello 1) più o meno intensamente.


+++ Il livello 3 nel nostro test ha fornito troppa resistenza aggiuntiva: la corda doveva essere praticamente spinta per riportare chi arrampica a terra.

Quando il compagno voleva restare appeso e riposare nella via, senza Ohmega in caso di posizione sfavorevole (o terreno scivoloso) a volte venivo lentamente trascinato verso la base della parete. Soprattutto nelle vie strapiombanti questo può essere un problema, ma con l’Ohmega è diventato molto facile bloccare lo scalatore più pesante al momento giusto senza difficoltà.

Il supporto costante alla frenata durante la calata – indipendentemente dal livello scelto – è per me l’effetto più importante dell’Ohmega. Rende l’assicurazione semplicemente più sicura.

Arrampicare e cadere

Cambio di ruolo: come si sente il supporto alla frenata dell’Ohmega durante l’arrampicata? Finché la corda non è in tensione, scorre fluida attraverso la puleggia dell’Ohmega. Così durante l’arrampicata non si nota alcuna differenza rispetto a un rinvio normale. Anche quando bisogna rinviare velocemente e si tira la corda bruscamente, non si percepisce alcuna resistenza fastidiosa.

Le esperienze di caduta durante l’arrampicata si basano soprattutto sulle impressioni del mio compagno Stefan, ma ho fatto anche io qualche “volo” per percepire l’effetto dei diversi livelli di frenata.

+ | ++ I livelli di frenata 1 e 2, adatti a noi, accorciano la distanza di caduta di circa due o tre metri. Durante la caduta, la sicura dinamica garantisce un arresto morbido. L’impatto finale sembra poi un po’ più duro rispetto a quanto si è abituati senza assistente di frenata.

L’Ohmega riduce efficacemente anche la distanza della caduta, fornendo quindi maggiore sicurezza in generale.

+++ Nessuna sorpresa: con il livello di frenata 3, assolutamente esagerato per il nostro rapporto di peso, l’arresto è brusco e un po’ sgradevole.

Ohmega vs. Ohm: comparabili?

Molte coppie di arrampicatori con differenza di peso utilizzano già l’Ohm o l’Ohm II di Edelrid. Rispetto al nuovo Ohmega si riscontrano più differenze che somiglianze:

Confronto: Ohmega vs. Ohm

CaratteristicaOhmegaOhm / Ohm II
Peso190 g405 g
Diametro corda8,6 – 10,5 mm8,9 – 11 mm
“Peso aggiuntivo” effettivo / compensazionealmeno 10, 20 o 30 kgalmeno 25 kg
Supporto alla frenataAttivo e passivoAttivo e passivo
Contenuto confezioneSenza moschettoneCon moschettone
Peso minimo assicuratore40 kg40 kg
Intervento „non voluto“ del frenoNo, grazie a puleggia e leva a mollaSì, in caso di strappo brusco della corda

Fondamentalmente l’Ohm è concepito come resistenza aggiuntiva per arrampicatori con grande differenza di peso. L’Ohmega, invece, serve un pubblico molto più ampio, perché non compensa solo differenze di peso. Funzioni come la riduzione dell’attrito (puleggia) o la facilitazione dell’assicurazione dinamica sono interessanti anche per cordate senza differenza di peso.

Nel test di arrampicata, con attenzione all’attrito della corda, l’assistente di frenata Edelrid Ohmega è chiaramente superiore all’Ohm. Soprattutto quando sono al limite nel rinvio e tiro nervosamente la corda, l’Ohmega mi lascia fare senza problemi.

Edelrid Ohmega e Ohm II a confronto: già la notevole differenza di dimensioni e peso fa pensare che i due dispositivi abbiano poche somiglianze.

Martin Bachmeier

Edelrid Ohmega e Ohm II a confronto: già la notevole differenza di dimensioni e peso fa pensare che i due dispositivi abbiano poche somiglianze.


Forse il nome “Ohm” nell’Ohmega fa pensare a un’evoluzione, ma le somiglianze sono piuttosto scarse. In realtà l’Ohmega è proprio un prodotto diverso. Anche nello spettro d’impiego l’Ohmega stabilisce nuovi standard: può essere utilizzato oltre alla classica arrampicata sportiva in palestra e in falesia, anche come ancoraggio con supporto alla frenata nel top-rope o in vie a più tiri (con corda singola).

Conclusione del test sull’assistente di frenata Edelrid Ohmega

L’Edelrid Ohmega è super affidabile e quando non è necessario la sua presenza è praticamente impossibile da avvertire per chi scala.

Un assistente di frenata geniale, che soprattutto in fase di calata offre enorme stabilità e un controllo più facile

Anche cordate con piccola differenza di peso possono trarre vantaggio dall’Ohmega, perché sviluppa la sua piena forza di supporto già dai primi metri di arrampicata. Che altro dire? Consigliato davvero a tutti! Lo trovo fantastico – Ohmega!


Questo testo è stato tradotto con l’aiuto dell’AI

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