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Pronti a tutte le emergenze

Primo soccorso nello zaino per escursioni e trekking

6 minuti di lettura
Si spera di non averne mai bisogno, eppure lo si porta sempre con sè: si tratta del kit di pronto soccorso. In questo articolo abbiamo riassunto tutto quello che si dovrebbe avere nello zaino per affrontare le emergenze in montagna.

Set di pronto soccorso per escursionisti: Cosa portare?

Questo elenco ti mostra i principali prodotti farmaceutici da mettere nello zaino quando vai in montagna – spesso li trovi già raccolti in set di pronto soccorso o kit simili:

  • bende elastiche (con garze non adesive),
  • cerotto/garza di grandi dimensioni,
  • cerotti di diverse dimensioni,
  • cerotti per vesciche (Compeed),
  • garza 10×10 cm,
  • due garze sterili 10×6 cm,
  • fazzoletto/foulard triangolare,
  • rotolo di cerotto a nastro,
  • salviettine/tamponi con disinfettante o alcool,
  • forbici per bende, pinzette (se possibile pinzette per zecche),
  • guanti in lattice,
  • coperta di salvataggio,
  • fischietto di salvataggio.

Altri prodotti per alpinisti, escursionisti e backpacker

un uomo controlla il percorso che deve seguire con una cartina in mano
Soprattutto per i posti isolati e di difficile accesso, dove non si incontrano molte persone e dove il primo centro medico è lontano, è importante essere ben attrezzati per affrontare ogni emergenza. | Foto: Tatonka

Se parti con un gruppo numeroso o per un’escursione di più giorni (ad esempio le gite del CAI, i trekking in piena natura o delle spedizioni in montagna) hai bisogno di un set di pronto soccorso più completo. Oltre alle cose viste qui sopra, devi quindi orientarti verso dei set che contengono altri elementi come:

  • una “stecca imbottita” in alluminio (Sam splint o simile), con la quale è possibile bloccare eventuali fratture,
  • una benda / fasciatura autoadesiva (personalmente la trovo molto utile, perché permette una buona stabilizzazione di parti del corpo in situazione di emergenza).

Medicinali da non dimenticare nelle escursioni di più giorni

Se prevedi di stare via per diversi giorni, oltre ai prodotti farmaceutici di emergenza, dovresti avere con te anche dei medicinali di base. Attenzione: l‘uso di questi medicinali – soprattutto in caso di patologie preesistenti – deve essere discusso prima con il proprio medico di base o con il farmacista, per evitare effetti collaterali o controindicazioni indesiderate.

  • Antidolorifico: paracetamolo o ibruprofene in compresse,
  • pomata per colpi e lesioni: prodotti come il Voltaren (o Diclofenac) – ovvero una pomata con proprietà antiinfiammatorie, utile in caso di storte o slogature,
  • in caso di allergie: antistaminici o altri medicinali personali,
  • in caso di ferite superficiali: prodotti come Bepanthen® crema antisettica o della vasellina,
  • farmaci contro la nausea,
  • farmaci contro la gastrointerite,
  • a seconda della destinazione: antibiotico ad ampio spettro,
  • a seconda della destinazione: profilassi per la malaria,
  • a seconda della destinazione: controllare lo stato delle proprie vaccinazioni,
  • per l’alpinismo ad alta quota: farmaci specifici contro il mal di montagna / l’alta quota.

Norme di comportamento per il primo soccorso

Quattro persone si esercitano a scavare nella neve nell'ambito di una simulazione di ricerca di vittime da valanga
Non solo per le escursioni e i trekking: quando si va in montagna bisogna essere sempre preparati alle emergenze – e questo include il pericolo valanghe durante l’inverno. | Foto: Hansi Heckmair / Ortovox

Il miglior set di pronto soccorso non serve a nulla, se non si sa da dove cominciare e cosa farne. La teoria che si trova su internet è verissima ma nella pratica l’unico modo per essere davvero utili è aver seguito una formazione di pronto soccorso – come quelle offerte dalla Croce Rossa. Una formazione di questo tipo costa davvero poco e in caso di situazioni incerte può portare a salvare una vita – sia in montagna che nella vita quotidiana.

  1. Prestare soccorso è un dovere: eticamente ma anche legalmente si è obbligati a prestare il primo soccorso a un ferito. Difficilmente si possono commere gravi errori – il più grande in questo caso è quello di passare oltre.
  2. Proteggere se stessi: anche se si vuole prestare un soccorso immediato, la prima cosa da fare è mettersi in sicurezza. Soprattutto in montagna ci si confronta con pericoli come valanghe, caduta massi, cadute in versanti, ecc.
  3. Mettere in sicurezza il luogo dell’incidente: in montagna è meno problematico che in città. Tuttavia in caso di incidente, anche in montagna, si deve cercare di minimizzare tutti i possibili pericoli e trasportare il ferito in una zona protetta, ad esempio non esposta a caduta massi.
  4. Chiamare i soccorsi: chiamare tempestivamente i soccorsi può non essere cosi semplice se ci si trova in una zona senza campo – un aspetto da non sottovalutare in montagna. In questo caso bisogna valutare se sia meglio lasciare solo l’infortunato e andare a cercare aiuto nel primo rifugio o se sia meglio restare sul luogo dell’incidente e cercare di attirare l’attenzione – ad esempio con il fischietto di soccorso. In generale si lascia da solo l’infortunato solo in caso di estrema necessità.

    Il numero di soccorso internazionale è il 112.
    Il segnale di soccorso alpino consiste in: 1 segnale ogni 10 secondi nella durata di 1 minuto – 1 minuto di pausa – e di nuovo 1 segnale ogni 10 secondi per 1 minuto.
    La risposta del soccorso alpini è: 1 segnale ogni 20 secondi nella durata di 1 minuto – 1 minuto di pausa – e cosi via.

  5. Rianimare: se ci fosse bisogno di rianimare la vittima, si devono seguire i seguenti passaggi: controllare la respirazione – se necessario, liberare le vie respiratorie – se la vittima non respira: iniziare il massaggio cardiopolmonare.
    In generale nel massaggio cardiaco vale la regola 30 a 2, dove ogni 30 compressioni sul petto si soffia 2 volte l’aria nella bocca-naso (ma attenzione a non fare lunghe pause per questo). Nelle compressioni è importante usare della forza per andare piuttosto in profondità e ottenere l’effettiva compressione del cuore. In caso di dubbio, meglio iniziare troppo presto piuttosto che tardi, e meglio andare troppo in profondità piuttosto che restare in superficie.
  6. Trattare delle ferite: si consiglia di procedere in modo logico, da quelle più gravi a quelle meno, facendo sempre attenzione a proteggersi (indossare dei guanti!).
  7. Ridurre lo shock: se la vittima mostra segni di shock (pallore, tremori e/o sudorazione), bisogna sollevarne le gambe per far fluire più sangue agli organi interni e al cervello.
  8. Assicurarsi che la vittima sia al caldo: in montagna ci si raffredda più velocemente – si dovrebbe quindi avere a disposizione in poco tempo una protezione termica adeguata, come una giacca o una coperta di soccorso, per proteggere la vittima dal freddo.
    Attenzione: le vittime da valanghe non devono essere né riscaldate improvvisamente e né spostate bruscamente – si rischia di andare in contro ad un “decesso da salvataggio”. Cosi facendo si rischia infatti di far fluire il sangue gelato delle estremità verso il centro, causando un danneggiamento degli organi vitali interni. 
  9.  Fornire sostegno morale: mantenere la calma è uno dei punti essenziali nel primo soccorso. Si deve quindi rassicurare la vittima, se possibile prestandole aiuto e curandola oppure informandola dell’arrivo dei soccorsi.

Per ulteriori informazioni puoi consultare questa guida del CAI sugli elementi di pronto soccorso in montagna.

Per altre attrezzature che ti possono accompagnare nelle tue esperienze in montagna, visita lo shop di Bergzeit:

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