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Potenza & Sensibilità

Scarpa Mago: Test e recensione della scarpetta da arrampicata

4 minuti di lettura
Davanti precisa, al centro leggera, dietro solida. Questa è la prima impressione di Stefan nel test della nuova Mago. Come influisce sulla performance in arrampicata? Lo spiega nel suo resoconto!

Conosci quella sensazione… a colpo d’occhio ti fai un’idea, e poi è tutto diverso! Così è stato per me con la nuova scarpetta Mago di Scarpa.

Ma andiamo con ordine. Per molto tempo non mi sono trovato particolarmente bene con le scarpette di Scarpa. Perciò non sapevo davvero cosa aspettarmi quando ho detto: “Certo, volentieri, provo la Mago!”. Ma da qualche parte avevo già sentito il nome Mago…

Scarpa Mago 2007 vs. 2022

Prima di tutto, un po’ di storia. Siamo nel 2007. Heinz Mariacher, che da La Sportiva aveva creato modelli come Mythos e Miura, era passato da poco a Scarpa. All’epoca fu determinante nello sviluppo della Mago, una delle scarpette top degli anni 2000. Per farla breve: ci sono stati diversi aggiornamenti di questo pezzo di storia dell’arrampicata – incluso quello del 2022. La forma particolare della vecchia Mago è stata rivista per renderla più adatta al grande pubblico. Per fortuna.

E quando nel 2022 apro la scatola della Mago, resto un po’ sorpreso: parecchia tensione, un po’ di downturn e tanta asimmetria (con cui, da fan della Skwama, non vado sempre d’accordo).

Parecchia tensione, un po’ di downturn e tanta asimmetria – eppure più comoda del previsto.

Quando arrivo alla parete boulder di casa con le scarpe ai piedi, sono più che sorpreso: la Mago è più comoda del previsto. È molto più morbida del previsto. E sui piccoli appoggi è davvero, davvero forte. Davanti precisa e rigida, al centro morbida, dietro rigida. Insolito.

Calzata e misura della Mago

Consigli sulla scelta della misura

Prima di tutto: grazie a Scarpa per avermi permesso di usare la mia misura di scarpe “da strada”! Ho scelto la Mago esattamente nella mia misura “normale”, 42,5. Per me è la misura comfort, quella con cui si possono affrontare anche vie lunghe una volta che la scarpa si è adattata.

Forse la prossima volta toglierei mezza misura per avere più tensione sui microappoggi. All’inizio è più faticoso, ma poi ripaga. I professionisti con alta tolleranza alla sofferenza possono sicuramente scendere di una misura, con una pianta del piede stretta anche di una e mezza (non sono né pro né particolarmente resistente al dolore). Se hai esperienza: scrivimi nei commenti che misura usi!

Davanti preciso, leggera al centro, dietro solido. All’inizio sembra insolito.

Stefan Rehm

Davanti preciso, leggera al centro, dietro solido. All’inizio sembra insolito.


Davanti preciso, leggera al centro, dietro solido. All’inizio sembra insolito.

Stefan Rehm

Sugli appoggi più piccoli, la Scarpa Mago dà il meglio di sé.


Calzata e comfort della Scarpa Mago

La calzata è piuttosto ampia e per me va bene; solo il mio secondo dito molto lungo (piede greco) deve piegarsi un po’. Per entrare nel nerd-mode: la combinazione tra l’intersuola per la stabilità nell’avampiede e il sistema X-Tension morbido (la gomma giallo-verde che dà leggerezza e tensione al mesopiede) mi è sembrata strana all’inizio. Ma più mi sono abituato, più mi è piaciuta.

💡 Scheda tecnica – in breve
  • Suola Vibram XS Grip 2 da 3,5 mm (sensibile, piuttosto sottile per molto feeling)
  • Intersuola TPS 3D termomodellabile (nome altisonante, ma serve per la tensione e la trasmissione di forza sui microappoggi)
  • Sistema X-Tension (responsabile della sensazione di leggerezza e tensione sul mesopiede)

Video: Scarpa Mago spiegato da Nathan

In questo video Nathan Hoette, sviluppatore Scarpa e arrampicatore, spiega la struttura della Mago e il ruolo dell’intersuola speciale e del sistema X-Tension. Quello che percepisci è: davanti rigido, legger al centro, dietro rigido. Insolito, ma col un po‘ di abitudine molto valido!

Mago nel test pratico: cantina boulder, palestra e vie

I primi test li ho fatti nella mia piccola parete boulder di casa. Che dire: sui microappoggi è fenomenale. La forza si trasmette benissimo sulla punta.

Sulla mia parete boulder a 45 gradi piena di Spax, la Mago dà il meglio. Anche in palestra si comporta bene sia sul verticale che sullo strapiombo, su microappoggi e volumi grandi.

Rispetto alla Furia Air, che ho ancora nello zaino da palestra, la Mago mi piace di più: è più larga e la chiusura a lacci mi dà più sensazione di tenuta, ma è questione di gusti…

Molta sensibilità e allo stesso tempo piena spinta sull’alluce – è ciò che offre la Scarpa Mago!

Stefan Rehm

Molta sensibilità e allo stesso tempo piena spinta sull’alluce – è ciò che offre la Scarpa Mago!


Poi è arrivato il test intensivo: dopo una nuova chiodatura ho dovuto (o potuto) provare le vie. In tre giorni ho fatto circa 15-20 vie con la Mago. Il mio verdetto è misto: come performance mi convince. Sta bene su listoni, microappoggi e volumi grandi. E il toe-hook tiene bene grazie alla chiusura!

Detto ciò: per arrampicate lunghe forse è meglio una scarpa con più stabilità nel mesopiede. Ma è questione di gusti, misura e arco plantare.

Conclusione del test Scarpa Mago

Per chi e per cosa è adatta la Mago? Secondo me, è una scarpa che fa bene un po’ tutto in arrampicata sportiva e boulder. Come livello, la vedo per arrampicatori ambiziosi e avanzati.

Per chi cerca una scarpa morbida, sensibile e con lacci per vie dure – assolutamente raccomandata!

I suoi punti forti: precisione sui microappoggi in vie corte o boulder. All’aperto su difficoltà alte può essere ottima. Ma consiglio sempre un secondo paio più stabile nello zaino.

Questo testo è stato tradotto con l’aiuto dell’AI

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