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Nord, sud, ovest, est

Orientarsi in montagna: come usare correttamente carta, altimetro, bussola

9 minuti di lettura
Vuoi allontanarti dalla civiltà e goderti una gita di qualche giorno immerso nella natura? Ottima idea, ma in tema orientamento come sei messo? Carta, bussola e altimetro ti dicono qualcosa o ti affidi al 100% allo smartphone e al gps? E se non ci fosse segnale? In questo articolo imparerai come orientarti anche laddove la tecnologia non ha potere.

Stai organizzando una traversata delle alpi o una gita di più giorni in montagna? Sicuramente starai guardando l’itinerario online o su una carta… e qui si pone la prima domanda: come ti orienterai mentre sarai in cammino? Quasi sempre i sentieri sono ben tracciati, ma cosa fare quando si ha un dubbio sulla direzione da prendere? Facile, smartphone o dispositivi GPS ci aiutano con facilità e precisione ma bisogna anche essere pronti ad affrontare il caso in cui non ci sia segnale. Scopri con noi come determinare la tua posizione e orientarti con altimetro, bussola e carta.

Scarponi, cappello e carta su un prato
Preso tutto? Carta, bussola e idealmente anche l’altimetro non dovrebbero mai mancare in una gita in montagna |TH_G/Pixabay

Per aiutarti a trovare la tua posizione anche in assenza di segnale, abbiamo infatti raccolto qui alcuni consigli per imparare a usare e leggere correttamente una bussola. Ma non solo! Ti sveleremo anche come poterti orientare anche senza bussola o strumentazione particolare.

Orientamento in montagna: preparazione

Se ti piace camminare spesso fuori dai sentieri battuti o comunque se fai molte escursioni in montagna, lo studio e la preparazione dell’itinerario prima della partenza sono una fase essenziale per riuscire la gita. Poco importa che si usi GPS o carta e bussola, l’itinerario va imparato per bene prima di mettersi in cammino.

Una ragazza legge una carta per orientarsi
Non sai come girare la carta? Con un po’ di pratica imparerai a leggerla e a ritrovarti in un batter d’occhio | Daniel Gonzalez/Unsplash

Perché è così importante? Negli itinerari più lunghi o meno frequentati oppure all’estero non è poi così raro trovarsi a percorrere lunghe tratte senza alcun pannello direzionale o traccia del sentiero giusto. Questo significa che per non perdersi si deve aver studiato il proprio percorso in anticipo e lo si deve conoscere con sicurezza. Fortunatamente ad ogni dubbio alcuni strumenti possono venire in nostro soccorso: carta, bussola e altimetro ci possono aiutare in ogni momento a localizzare quasi con certezza la posizione e a continuare sulla giusta strada. Soprattutto per gli itinerari complicati, si può tracciare sulla carta il percorso da seguire, segnare dei punti di riferimento e le distanze esatte tra questi.

“Non importa che tu abbia un dispositivo GPS oppure carta e bussola: in montagna, sui ghiacciai oppure anche nei lunghi percorsi naturali all’estero vale sempre la regola: localizza la tua posizione!” ci spiega Michael Roepke, guida di montagna e istruttore di sci. “Se dovessi perdere l’orientamento perché il tuo dispositivo GPS è scarico oppure perché non riceve più segnale, carta e bussola sono gli strumenti più importanti che tu possa avere con te per riorientarti. E se la perdita dell’orientamento fosse dovuta al maltempo, alla nebbia o al calare del buio, niente panico. In questi casi non ha senso continuare a camminare: un bivacco di emergenza è la soluzione migliore per aspettare che le condizioni migliorino e poter usare nuovamente carta, altimetro e bussola” aggiunge Roepke.

Quale tipo di carta prendere?

Oltre ad imparare l’itinerario che sarà percorso, una buona preparazione richiede anche una certa conoscenza tecnica e famigliarità di utilizzo degli strumenti di orientamento. Ad esempio se vai in montagna e piedi o in bici ti serve una carta ben dettagliata che mostri anche i sentieri: questo significa che la scala deve essere il più grande possibile, idealmente 1:25.000 oppure 1:50.000.

  • Consiglio: se possibile, usa la carta topografica dell’area dove si trova il tuo itinerario. Al contrario delle carte planimetriche, quelle topografiche presentano informazioni aggiuntive sui terreni, come ad esempio la presenza di colline, montagne, boschi e anche paludi.

“Il vantaggio principale di una carta topografica rispetto ad un itinerario del GPS è l’indicazione di punti pericolosi come crepacci ecc. – informazione assente nel GPS” ci racconta Michael Roepke.

Quale tipo di bussola?

Nel campo dell’outdoor si trovano principalmente bussole lineari o di orientamento. Queste “bussole con righello” sono ottime per cominciare: pesano poco e hanno righello e goniometro per collegare e interpretare al meglio le informazioni tra bussola e carta. Una bussola tonda o da rilevamento è generalmente più robusta, più pesante e leggermente più precisa, ma è più difficile da usare insieme ad una carta.

Conoscere la bussola

Una bussola lineare
Certo – ogni bussola ha un aspetto leggermente diverso, ma la costruzione di base è sempre la stessa! | Foto: PixLord/Pixabay

Per utilizzare e leggere correttamente una bussola, devi innanzitutto conoscere bene questo strumento e le parti che lo compongono:

  • Base: piastra di plastica solitamente trasparente sulla quale posa la bussola.
  • Freccia di direzione: freccia solitamente rossa che punta in direzione opposta alla bussola. Quando si usa la bussola, questa freccia deve essere puntata verso la direzione di marcia.
  • Scala graduata rotante: ghiera girevole che mostra i gradi (da 0 ° a 360 °) e i 4 punti cardinali (nord, est, sud e ovest) indicando i valori di azimut.
  • Ago magnetico: ago che ruota nel quadrante della bussola, la cui metà colorata indica sempre il nord.
  • Freccia di orientamento: freccia statica rivolta a nord disegnata nella ghiera girevole.
  • Linee di orientamento: linee sulla base parallele alla freccia di orientamento.

Come orientare la carta a nord e come orientarsi con la bussola?

Localizza la tua posizione! Soprattutto in montagna bisogna saper localizzare sempre la propria posizione. Le prime volte può non sembrare semplice, ma con un po’ di pratica nulla è impossibile.

Come fare? Prima di tutto, memorizza o segna il tuo punto di partenza sulla carta e poi avanza dando di tanto in tanto un occhio alla carta. Controlla e confronta i punti di riferimento segnati sulla carta mentre cammini, li riconosci anche dal vivo? Un esempio sono foreste, radure o ruscelli, insomma tutti i punti naturali fissi che possono aiutare ad orientarsi nella natura. Anche se potenzialmente più difficili da riconoscere, anche le creste delle montagne possono essere un buon riferimento – soprattutto se le loro altezze sono segnate sulla carta o se sono particolarmente isolate nel panorama.

Come orientare la carta

Per sapere in quale direzione stai guardando e in quale dovresti procedere, usa la tua bussola per orientare la carta.

Due persone studiano un itinerario sulla carta
Utilizza la bussola per orientare la carta e segui l’itinerario passo dopo passo. | Foto: Foto gratuite / Pixabay
  • Innanzitutto, gira la ghiera della bussola fino a quando la freccia di orientamento è al centro della bussola e punta nella stessa direzione della freccia di orientamento (senso di marcia) sul fondo della base.
  • Posiziona ora la bussola sulla carta in modo tale che la freccia di orientamento corrisponda al lato nord della carta (le carte moderne in commercio hanno solitamente il nord nel lato alto del senso di lettura).
  • Quindi, aggiusta la posizione della bussola in modo che le linee di orientamento e la freccia di orientamento siano parallele ai meridiani o alle linee nord-sud della carta topografica.
  • Tenendo la bussola in posizione sulla carta, gira ora il tutto fino a quando l’ago magnetico punta a nord, cioè in direzione della freccia di orientamento.

Come trovare la direzione da seguire con carta e bussola (sapendo la propria localizzazione):

  • Ritrova il tuo punto di localizzazione sulla carta (punto A), identifica il punto di arrivo (punto B) e collegali con una retta usando un lato della bussola.
  • Dopo di che, tenendo ferma la bussola, ruota la ghiera in modo che la freccia di orientamento diventi parallela ai meridiani o linee nord-sud della carta.
  • Prendi quindi la bussola in mano, alzati e ruota fino a quando l’ago magnetico coincide con la freccia di orientamento.
  • La tua direzione sarà quindi indicata dalla freccia di direzione disegnata nell’estremità della base della bussola.

Un aiuto importante: l’altimetro

“Un set di strumenti che non dovrebbe mai mancare quando si va in montagna? Semplice: carta topografica, altimetro e bussola” (Michael Roepke, guida di montagna e istruttore di sci)

Consiglio: sapere la propria altitudine può aiutare a localizzare la propria posizione sulla carta topografica anche senza bussola. Le carte topografiche mostrano infatti le curve di livello che indicano l’altitudine e il dislivello della zona.

Per impostare correttamente l’altimetro, è necessario un punto con un’altitudine nota. Puoi trovarne uno leggendo sui pannelli direzionali informazioni su rifugi e vette capanne. Se il tuo altimetro è impostato correttamente, puoi semplicemente leggere la curva di livello appropriata – o un punto intermedio – sulla carta per localizzare la tua posizione.

Nota bene: prima di iniziare una gita, è necessario calibrare un altimetro barometrico. Se le condizioni meteorologiche rimangono stabili, l’altimetro barometrico misura l’altitudine in modo molto preciso, ma se il tempo o la pressione dell’aria cambiano, la misurazione diventa rapidamente imprecisa.

Consigli per orientarsi senza carta e bussola

Una casetta con due alberi
Punti distintivi come alberi, rocce si trovano ovunque nella natura. | Foto: Lutz Peter/Pixabay

Orientarsi con una bussola, una carta topografica e un altimetro possono trasformare la tua escursione in una vera e propria avventura; tuttavia per facilitarti la vita puoi usare anche altre piccole astuzie:

  • Punti di riferimento fissi: se si cammina fuori dai sentieri battuti, i punti di riferimento sono il modo migliore per orientarsi. Questi includono montagne, fiumi, bordi di foreste e strade. Una volta determinata la direzione di tali punti di riferimento, ci si può muovere liberamente nella zona, poiché da ora in poi si saprà, ad esempio, che il fiume deve essere sempre alla propria sinistra se si vuole tornare al punto di partenza.
  • Punti di passaggio distintivi: A differenza dei punti di riferimento, i punti distintivi sono caratteristiche del paesaggio che si fanno notare o si distinguono facilmente. Un esempio? Alberi particolari, rocce strane o anche un grande formicaio che ti ha impressionato nel passaggio. Questi possono essere utili per ritrovare dei posti precisi quando ci si sposta nelle vicinanze, come ad esempio ritrovare dove si è piantata la tenda dopo aver fatto una passeggiata.
  • Attenzione nelle zone non conosciute: quando si viaggia in altre latitudini o zone climatiche si dovrebbe fare attenzione prima di seguire cecamente i detti come “il lato muschiato degli alberi punta sempre a nord!”: queste informazioni possono non essere più corrette. Ricorda: molti di questi consigli, anche l’affermazione che il sole sorge sempre a est, valgono solo per l’Europa centrale.

Conclusione: come orientarsi in montagna

Se organizzi un’escursione fuori dai sentieri battuti o un trekking di più giorni, non dovresti fare affidamento solo al tuo smartphone o al dispositivo GPS – anche se sono chiaramente più facili e intuitivi di carta e bussola. Affidandoti solo alla tecnologia, se per caso perdi l’orientamento e non hai più segnale, non hai altra scelta che allestire un bivacco di emergenza. Con i classici strumenti di orientamento invece, a meno che le condizioni climatiche non lo impediscano, è possibile localizzare la propria posizione e ritrovare il percorso giusto da seguire. Se all’inizio può sembrare molto complicato e poco intuitivo, con un po’ di pratica, sarai presto in grado di leggere correttamente la bussola e la mappa in un batter d’occhio!

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